La morte è un Mistero indicibile, ma forse lo è anche la vita. Si potrebbe considerare, riprendendo un’antica simbologia indiana, che la vita sia come compiere un viaggio nelle ore notturne, senza sapere da dove si viene e dove si va: si è trasportati, tutto ci scorre velocemente davanti come attraverso un finestrino, e non conosciamo il senso di questo andare, ma sappiamo che prima o poi esso avrà una conclusione. Forse le antiche tradizioni concepivano un modo diverso di sentire e di vivere, e anche di morire. Un modo che potrebbe essere indirizzato a qualcosa di alto e luminoso,qualcosa che deve essere fatto oggetto di una difficile e forse lunga ricerca, attraverso un viaggio che forse è iniziato prima della nostra nascita, e che continua ben oltre la nostra morte a questo mondo.
Un libro non è altro che un’approssimazione più o meno fedele alla realtà, ma non è la realtà. La realtà non si legge né si pensa, ma si vive, e la realtà della morte non fa eccezione. Quando, presto o tardi, noi moriremo, vivremo esperienze che potrebbero essere molto diverse da tutto quanto si sia potuto immaginare leggendo questo testo, o altri del medesimo tipo. Ma forse conoscere le testimonianze ed i consigli dei saggi delle antiche tradizioni sapienziali, cioè di coloro che tale viaggio lo avrebbero già compiuto in modo consapevole, al punto tale da poter indicare la via, potrebbe avere la stessa utilità del possedere una carta geografica precisa.
LA CONCEZIONE TRADIZIONALE DELL’ALDILA’ – Ovvero il senso della vita e della morte secondo le dottrine arcaiche
€20,50
247 pagine – rilegato – EDIZIONI DELLA TERRA DI MEZZO
scritto da Davide Melzi
3 disponibili
COD: 7035 Categoria: Libri
Peso | 0,3 kg |
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Dimensioni | 15 × 21 cm |
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